Vegliare, questione di cuore.
Non di emozione, ma di passione che dura.
Vegliare è come lo sguardo
della madre che allatta
al seno la vita del figlio già nato.
C’è gioia, stupore, certezza di una presenza
ma anche tremore
per quel che sarà l’esistenza.
Vegliare è trepidante
e insistente denuncia
del pessimismo di chi cede alla notte
e alla luce rinuncia.
Vegliare è soffio di brezza leggera,
memoria di incontri e profeti,
che resta e annuncia
le orme della speranza.
Non siamo noi a saltare
oltre la siepe del tempo
ma è l’Eterno che viene
dall’Oltre al nostro avvento.
Vegliare allora è questione di uomini
e donne con grinta,
e forse ancor più è tratto speciale
del Dio che è Sposo, e che presto ritorna.
Veglia la Chiesa,
come vedova ardita,
che brama di incanto al sapere che viene
l’Amato perduto, a sanar la ferita.
p Luca Garbinetto